Parliamo del tempo.
Oggi piogge e temporali su tutta la penisola ital... Ops. Sbagliato canale!
Non c'è nessuna differenza tra i meteorologi italiani e quelli giapponesi. Mi sono sempre chiesta come facciano a tenere quella faccia seria mentre indicano con la loro bacchetta magica quelle nuvolette o quei soli sparsi per il proprio Paese.
Le temperature sono il calo ma la gente qui sente troppo freddo... O sono io quella strana che sente caldo? Credo che sia più probabile la seconda, conoscendomi.
No, non mi riferivo a questo quando volevo parlare del tempo.
110 giorni. Com'è possibile che siano già passati 110 giorni?
111 giorni da quando ho preso il mio bellissimo aereo per Tokyo Narita.
110 giorni da quando sono atterrata in questo Paese completamente nuovo che, sebbene ci sia ancora molto da scoprire, inizio a sentire un po' mio.
108 giorni da quando sono in famiglia.
100 giorni dal mio primo sushi.
99 giorni da quando la scuola è iniziata (giorno terribile, quello!).
93 giorni dalla mia prima purikura.
87 giorni dall'indimenticabile festival scolastico. Riguardando foto e video mi è già venuta nostalgia!
72 giorni dal primo karaoke.
56 giorni dal viaggio a Hiroshima.
39 giorni dal viaggio a Nara e Kyoto. Che posti meravigliosi. Che atmosfera meravigliosa. Ho lasciato lì il mio cuore! Avevo le stelline negli occhi, come quasi ogni giorno che passa in cui realizzo che sono veramente qui!
Sembra che io stia dando i numeri. LOL
È impossibile. Non voglio crederci. Non posso pensare che sia passato così tanto tempo!
Poco più di tre mesi fa ero a Roma, nel mio letto, assolutamente ignara di quello che mi aspettava.
110 giorni.
Giorni così intensi ed occupati tra la scuola, le uscite con gli amici e la famiglia.
Giorni in cui ho cercato e cerco di imparare, invano aggiungerei, la loro lingua così eufonica.
Giorni in cui ho perso e continuo a perdere ogni mia certezza e pezzi di me, che spero di ritrovare più forti e sicuri di loro a fine esperienza.
Giorni in cui sono stata e continuo a essere travolta da emozioni e sentimenti di cui non ne ho mai conosciuto il vero significato. Dall'essere felice per ogni singola cosa, anche per i lampioni della luce o per un semaforo, perché hai capito quanto sei stata fortunata e quanto hai ancora da imparare su questo mondo così vasto; a chiedersi tutti i secondi, tutti i minuti, tutte le ore di ogni giorno, se stai facendo le cose nel modo giusto, perché in realtà non hai capito niente di come vanno fatte.
Giorni trascorsi in mezzo a tutti ma, in un certo senso, anche in mezzo a nessuno, perché senti di dover muovere i tuoi passi da sola, guardandoti attorno.
Giorni passati a stringere rapporti e amicizie dal nulla che speri possano durare per sempre.
Questi 110 giorni sono volati. Vorrei fermare il tempo per un attimo e non pensare a nulla. Time always flies when you're having a great time!
Ogni giorno non riesco a smettere di non innamorarmi di questo Paese, delle sue persone e delle meraviglie che nasconde.
OK. Dopo quello che ho appena scritto, privo di senso, confuso, in cui non so neanche io dove voglio andare a parare, passiamo ad un breve riassunto di una giornata particolare di Novembre, dal momento che non mi faccio viva da più di un mese.
Sono stata male, con febbre e tonsille infiammate. Una mattina (26 Novembre) Mikiko è venuta nella mia stanza, ricordandomi di prendere le medicine come sempre e spalancando la porta-finestra cosicché la luce entrasse in camera. Era il primo giorno dopo la malattia in cui mi sentissi completamente in forma! Finita la solita routine in bagno, la mamma vedondomi bene mi propone tutta entusiasta di andare da Eataly. Immaginate la mia felicità!
Ho finalmente mangiato una pizza decente dopo più di tre mesi e anche del buon gelato.
Lei mi ha spinta a parlare con lo chef, mezzo Italiano e mezzo Marocchino, dopo aver fatto una figuraccia con un altro impiegato, credendo che fosse Italiano anche lui! Mi ha chiesto se fossi mezza Giapponese, vedendo i miei tratti un po' asiatici!
Dopo un po' si presenta un Giapponese (che ho scoperto dopo essere il capo chef!) che comincia a parlarmi fluentemente Italiano. Mi racconta che ha vissuto e lavorato per 7 anni tra l'Eataly di Torino e quello di Roma. Conosce anche il Romanesco e mentre giravo un po' per il negozio (minuscolo, aggiungerei, se messo a confronto con quello di Garbatella) ho sentito un chiarissimo ma amichevole "Vaffa". Mi ha detto che le parolacce a Roma servivano e che sono la prima cosa che ha imparato!
Mi ha salutata con una pacca sulla spalla, essendosi raccomandato di studiare per bene e magari di ritornare a trovarlo... Aveva tutta la vitalità italiana!
Per finire in bellezza, mi fa conoscere il manager di Eataly Japan che si presenta con una bella stretta di mano. Devo dire che mi ha un po' colta alla sprovvista... Sono abituata a presentarmi con un inchino ora!
Prima di andare via, ormai con la pancia piena, Mikiko ha comprato del prosciutto e delle lenticchie di cui vorrebbe sapere la ricetta per farle a Capodanno (credo che è capitata male con me!).
Ci hanno dato in omaggio del salame che abbiamo mangiato a cena insieme al prosciutto.
Inutile dire che mi è venuta un po' nostalgia a ritrovare quegli odori, quei sapori, quel calore italiano! Mi hanno riportata un po' a casa, ma mi hanno anche fatto capire che "casa" sta iniziando ad essere anche qui. "Casa" è ovunque trovi persone che ti amino! ...Che frase profonda, sarà l'ora che smetta di scrivere?
Alla prossima,
Tania Sari (:
P.s.: Quante volte ho scritto la parola "giorni"? LOL
Il mio Italiano peggiora sempre di più, c'è una tale confusione di lingue nella mia testa!